La diagnosi di endocardite su valvola protesica è rognosa: l’ecocardiografia fa cilecca in circa il 30% dei casi. Saby L et al (su JACC 10.1016/j.jacc.2013.01.092) hanno voluto testare il valore additivo della FDG-PET/CT rispetto ai criteri di Duke modificati, per superare l’empasse delle diagnosi mancate o tardive. Hanno studiato, in un lavoro piuttosto articolato e con qualche ombra sulla sensibilità diagnostica dell’ecocardiografia, 72 pazienti, di cui 30 con endocardite certa e 22 possibile. Il gold standard era stabilito dal una commissione di esperti per includere nella valutazione anche i pazienti non andati a chirurgia.
I dati in dettaglio sono nelle tabelle del lavoro allegato: in particolare, aggiungendo la PET/CT ai criteri di Duke la sensibilità sale dal 73 al 97% senza particolare calo della specificità. Emerge però anche che la sola PET/TC ha una percentuale del 33% di falsi negativi (forse legata all’intervallo di tempo tra l’inizio della terapia antibiotica e l’esecuzione dell’esame).
Gli autori concludono con una flow chart diagnostica (in Figura) per un’approccio piu’ favorevole all’endocardite su protesi.
In realtà il valore aggiunto della PET-FDG è nella rilevazione degli emboli settici e di questo forse la flow-chart ne dovrebbe tenere conto